L'UOMO CHE SI GIOCA IL CIELO A DADI
(R. Vecchioni)
Roberto Vecchioni - 1973
Chi guarda dalla strada
non ci crederebbe mai
io vado a letto adesso
e tu sei in piedi dalle sei
tu stai pescando ed io,
sta notte ho amato chissà chi
ho la camicia fuori e sono qui,
Ti leggo dentro gli occhi:
"Figlio mio come ti va?"
E come vuoi che vada,
come sempre, siamo qua:
ti vedo così poco
ma soltanto tu sei tu,
con quelli là non se la faccio più
Papà, lasciamo tutti e andiamo via
Papà, lasciamo tutto e andiamo via
Tu li hai giocati tutti
senza avere in mano i re,
pien e cavalli o niente:
tutto il resto che cos'è?
Ti sei giocato donne
che impazzivano per te,
eppure un giorno hai pianto in un caffè
Ci sono stati giorni
da piantare tutto lì
eppure li hai giocati
sorridendomi così
per te l'estate non comincia
e non finisce mai
è vivere la vita come fai
papà, lasciamo tutti e andiamo via
papà, lasciamo tutto e andiamo via
E quando verrà l'ora
di partire, vecchio mio
scommetto che ti giochi
il cielo a dadi anche con Dio
e accetterà lo giuro
purché in cielo, dove sta,
se non ti rassomiglia che ci fa?